Lunghezza: 10km
Dislivello: 1200m
Difficoltà ’: Escursionista Esperto
Zona: Parco Regionale del Corno alle Scale
Localita’: Lizzano in Belvedere.
Intro: Bellissimo e impegnativo itinerario ad anello sul Corno alle Scale. A mio avviso l’anello su sentieri segnati piu’ interessante della zona. Davvero faticosa ma allo stesso tempo avventurosa e remunerativa la salita del Poggio di Mezzo. Aerea ma non troppo la discesa delle Balze dell’Ora per poi concludere con una discesa dalla Nuda che non dara’ tregua per pendenza e difficolta’. Da evitare nei mesi invernali a meno che non adeguatamente equipaggiati e preparati. In inverno ramponi e piccozza obbligatori, consigliati imbraco, corda e attrezzatura per autosoccorso (ARVA, pala e sonda).Valutare molto bene le condizioni della neve in quanto si sale su terreno anche molto ripido.
Partenza: dalla SS Porrettana prendere per Silla e proseguire poi verso Lizzano in Belvedere. Appena prima di Lizzano in corrispondenza di un tornante prendere a sx in direzione Pianaccio – Monteacuto. Tenere poi le indicazioni per Pianaccio, passare il paese e proseguire lunga la stradina che conduce al Rifugio Segavecchia. Proseguire lungo questa stradina fino al Rifugio. Attenzione che il tratto Pianaccio Segavecchia in Inverno non viene pulito dalla neve ed e’ tutto in ombra. Fate voi le vostre considerazioni prima di percorrerlo. Anche nei mesi estivi, dopo piogge recenti, si possono trovare sassi o rami in mezzo alla strada, procedere con cautela.
Descrizione: dal Rifugio Segavecchia (aperto in estate ma non sempre, fontana presente) proseguite lungo la stradina che sale in direzione del Rifugio Porta Franca (CAI 113, 117, 119, 121). Dopo circa 150m si prende sulla dx un’altra stradina che sale ripida (CAI 117, 119). Si prosegue su questa stradina in direz. Ovest per circa 400m. A quota 990m si prende a sx il sentiero CAI 119 che parte con il guado del Rio (cavo d’acciaio per evitare di scivolare). Ora basta seguire i bolli CAI e la traccia GPS. Il sentiero prosegue sempre con pendenze sostenute ma dopo quota 1350m la pendenza diventa davvero elevata e complice il terreno scivoloso spesso bisogna attaccarsi agli alberi per poter salire. A quota 1600m circa si esce dal bosco ed e’ quasi una liberazione. Finalmente lo sguardo puo’ spaziare e il panorama e’ davvero molto bello. Le pendenze pero’ non mollano e bisogna spingere forte per salire sul Poggio di Mezzo. Ora che ci siete sopra capite perche’ si chiama cosi’! Attenzione a non perdere il sentiero se si sale con nebbia. Fuori dal sentiero si cercano solo guai. Si passa un tratto di prato veramente stra ripido con affioramenti rocciosi e poi si sale su una brevissima placchettina di roccia, Appigli per le mani. Infine a quota 1850m circa inizia un breve tratto attrezzato con corda d’acciaio. Non si tratta di una ferrata serve solo a non rischiare si scivolare. In ogni caso questo breve tratto e’ bello e anche leggermente aereo. L’uscita dal tratto attrezzato merita una foto. Giungiamo poi per facile prato sulla cresta che conduce alla croce (alla nostra dx). Lasciando a voi il giudizio su questo mammut d’acciaio, vi consiglio comunque di godervi un meritato riposo. Dalla Croce parte verso Nord il sentiero CAI 129 che passa per le Balze dell’Ora. Questo sentiero non e’ difficile ma e’ a tratti esposto e richiede passo sicuro specialmente in discesa e con terreno scivoloso, percorrerlo solo se le condizioni sono favorevoli. In alternativa si puo’ scendere dal sentiero CAI 335 e passare dal Passo della Porticciola. In caso di neve pero’questa alternativa puo’ essere pericolosa per le valanghe. Arrivati al Passo del Vallone a quota 1700m si prosegue lungo la cresta sempre sul CAI 129 verso la Nuda. Troviamo alcuni tratti che in presenza di neve possono creare problemi in quanto corrono appena sotto la cresta su uno stretto sentiero. Valutare le condizioni. Nel caso si possono aggirare scendendo un poco di quota e passando attraverso il bosco. Infine prima di arrivare in vetta alla Nuda il sentiero diventa molto facile e percorre un ampia cresta prativa. Dalla Nuda il panorama e’ davvero interessante, specialmente guardando verso il Corno e le Balze. Dalla vetta si prende a dx sempre sul sentiero 129 ma dopo 250m si gira a dx in ripida discesa sul sentiero CAI 117. Anche questo tratto, puo’ presentare un certo pericolo di valanghe. L’alternativa e’ proseguire per il 129 fino alla Sboccata dei Bagnadori e poi lungo la forestale (CAI 123) fino al Rifugio Segavecchia, si allunga pero’ parecchio il giro. Il sentiero 117 vi portera’ subito a passare giusto a fianco a una ripida balza rocciosa e poi a inoltrarvi nel fitto del bosco. Il sentiero scende tra balze rocciose nel bosco, porre quindi la massima attenzione a non scivolare. Sicuramente avrete modo di notare delle vecchie carbonaie e anche un vecchio insediamento probabilmente sempre di carbonai. Verso i 1300m di quota il sentiero passa vicino a un Rio con una freschissima cascata. Se siete surriscaldati e assetati sara’ una vera benedizione! Ora il sentiero diventa piu’ facile e presenta anche qualche saliscendi. Ultimo tratto ripido e finalmente si incrocia la stradina fatta all’andata. Si gira a sx in discesa e giunti sulla strada principale nuovamente a sx fino al Rif. Segavecchia. Qui avremo la freschissima fontana ad aspettarci. Nei mesi estivi forse si potra’ usufruire anche del Rifugio.
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