Da Ponte Arche si prende per Stenico, con il suggestivo castello, poi verso Ragoli fino all'imbocco della Val d'Algone. Percorsa quest'ultima (ticket di 2,5 €) per 5 Km su strada asfaltata e 7 Km su sterrato, si giunge al parcheggio (m 1727) in prossimità di Malga Molvina m 1779 (ottimo formaggio di capra). Quindi, dopo pascoli e leggeri saliscendi si prendono le "scale" (sentiero roccioso gradinato) per il Rif. XII Apostoli (2489 m; 2,5 ore), si devia poi a sinistra per la Bocchetta dei Camosci (2758 m; 1 ora), dalla quale si scende leggermente per addentrarsi su un nevaio verso la Bocchetta d'Ambiez (m 2892; mezzora), dalla quale (10 metri prima dello spartiacque) si prende la Via Minotti (200 m di dislivello di 1°-2° grado non protetti da affrontare con corda da 50 m, casco, dadi, fremd e fettucce con assicurazioni precarie e segnavia ad "omini" e segni rossi non sempre ben visibili su roccia friabile). Di lì si giunge sulla sommità innevata della Cima Tosa, donde si può scendere poi dalla stessa via di salita (meno sicura e più incerta), oppure come abbiamo fatto noi per la via normale (2 calate in doppia di 25 metri ciascuna; 2°-3° grado di difficoltà). Per il sentiero Brentari si prosegue verso la Bocchetta d'Ambiez, su ghiaioni, ferrata, scalette e nevaio finale (nei periodi di scarse nevicate invernali il ghiaccio vivo impone ramponi e piccozza, ma non nel 2009), raggiunta la quale si discende sul nevaio che la separa dalla Bocchetta dei Camosci, e dopo breve risalita si scende per ghiaioni al Rif. XII Apostoli, quindi a valle per la "scala santa" (in alternativa altra discesa, dopo aver raggiunto il passo XII Apostoli) ed a Malga Molvina, assaggiando l'ottimo cacioricotta caprino.
Itinerario impegnativo in giornata per il dislivello (oltre 2000 m), e da affrontare con attenzione sugli sfasciumi rocciosi della Via Minotti, muniti di corda, imbrago, fettucce, dadi, frend e casco.