Poco oltre la Cantoniera, in direzione di Valpiano, si posteggia a lato della strada in corrispondenza di una sterrata con tabella. Inizia qui il sentiero #118. Si sale comodamente, sempre all'ombra del bosco, magari evitando con brevi digressioni le parti più compromesse dal passaggio dei cavalli. A un primo bivio, in località Banditella, prendere il sentiero #17 e seguirlo fino ad una selletta. Ora a destra (Ovest) verso il Simoncello. Per raggiungere la cima occorre affrontare qualche passaggio un po' più impegnativo, peraltro facilitato da recenti cavetti di acciaio. Dalla vetta il panorama è magnifico, sul Sasso di Simone, la valle e l'enorme zona di bosco circostante.
Ora si torna indietro per la stessa via fino alla selletta e da qui si inizia a scendere a Sud nella valle tra i due Sassi. A un certo punto noi ci siamo stancati di scendere e abbiamo deciso di abbandonare il sentiero per attraversare direttamente a Est in direzione dell'altro versante. Il bosco è aperto e non presenta problemi, occorre soltanto prestare attenzione ad aggirare nei punti più opportuni la caotica frana di enormi massi che è venuta giù dalle pareti, ormai incombenti, del Sasso di Simone. Variante suggestiva ma probabilmente non fa risparmiare né tempo né fatica.
Comunque si esce fuori dal bosco sul fianco di una frana e si va a raggiungere il sentiero sull'altro lato. E' già evidente l'enorme faggio.
Dal faggio in pochi minuti alla vetta del Sasso di Simone. Non ci salivo da forse 20 anni. Avevo un ricordo diverso delle rovine della Città del Sasso. Ora non c'è più praticamente nulla e quel poco che resta è ben nascosto fra la vegetazione. Merita in ogni caso fare un giro completo del pianoro sommitale, sull'orlo delle pareti.
Tornati al faggio, si scende in breve ad un'area attrezzata e, sulla sinistra, si imbocca il sentiero #119b. Con qualche saliscendi si torna ad incrociare il percorso di salita, alquanto a monte della Banditella.
La passeggiata, nel complesso, è un po' più faticosa di quello che potrebbe sembrare dall'esame della cartina. Il dislivello infatti è inesistente, ma i chilometri ci sono tutti. Soprattutto non dimenticate che la zona è completamente priva di fonti, quindi è necessario partire con abbondanti scorte d'acqua.
Buon divertimento. Paolo, aka 1839