IL CROCIONE DEI MONTI DI TREMEZZO
Caratteristiche:
Zona: Lago di Como (CO)
lunghezza: circa km 45 (compreso tratto in funivia di circa 1,1 km)
Dislivello: salita circa mt. 2.050 – discesa circa mt. 2.050 (se si utilizza la salita in funivia togliere circa 670 mt. Di dislivello)
Cartina: Kompass nr.91 Lago di Como – Lago di Lugano 50.000
Luogo di partenza: Menaggio
Per chi si trovasse al centro del lago di Como, rivolto a settentrione, e volgesse lo sguardo ad occidente, non potrebbe non notare l’imponente sagoma del Monte di Tremezzo, al cui fianco spicca la croce posta sul monte Corcione, che incombe sulla sottostante abitato di Tremezzo e sulla penisola di Lavedo, sulla cui punta sorge la famosissima villa del Balbianello, proprietà del Fai, che da sola varrebbe un viaggio.
Dal Crocione ed anche lungo la successiva discesa, si può ammirare una delle più belle viste del lago. Il nostro giro inizia comunque a Menaggio, facilmente raggiungibile sia via terra da Como, sia via lago da Bellagio o da Varenna. Da Menaggio è necessario dirigersi a sud, verso Como, percorrendo, per una quindicina di km, la strada, purtroppo trafficata, che costeggia il Lago, fino al paese di Argegno. Qui si lascia il lungolago ed occorre cominciare a salire verso il paese di Pigra; per salire però abbiamo alternative: a pedali, imboccando la strada che porta verso il lago di Lugano e, prima di arrivare a San Fedele d’Intelvi, deviando a destra verso Pigra: sono circa 11 km di asfalto abbastanza duro che si possono evitare utilizzando la funivia che collega Argegno a Pigra; l’unico problema in questo caso è dovuto al fatto che la funivia ha cabine molto piccole, sui cui possono salire al massimo due-tre bici, salvo poi l’inevitabile presenza di altri utenti (ricordiamo che questa funivia non è solo un mezzo turistico, ma dagli abitanti locali è considerato come un normale mezzo pubblico). Da Pigra comincia (o continua) la salita, sempre su asfalto, in direzione della Bocchetta di Colonno e successivamente del Rifugio Boffalora. Da qui si continua a salire (subito dopo il rifugio troviamo un bivio ove è necessario prendere l’erta salita a dx) sempre su asfalto, costeggiando sotto la cima del Monte di Lenno e del Monte Galbiga. L’asfalto finisce nell’immediata prossimità del rifugio Venini ove termina la strada carrabile. Al rifugio normalmente si arriva verso l’ora di pranzo, per cui è bene prevedere una sosta, anche per ammirare il paesaggio che da qui, usciti allo scoperto, diventa spettacolare. La nostra discesa inizierebbe poche decine di metri dopo il rifugio, su un sentiero a dx. Tuttavia, per godere dello spettacolo che offre la vista dal monte Crocione, è bene prevedere una deviazione, continuando lo stradello che parte dritto dal rifugio, lungo le fortificazioni della Linea Cadorna; lo stradello diviene presto una traccia fra i pascoli, ma la meta è vicina e ben visibile anche se il sentiero non sempre è pedalabile. Dopo la sosta panoramica e fotografica al Crocione, si torna indietro fino a poche decine di metri dal Venini, da cui parte il sentiero di discesa di cui si diceva prima. Questo inizialmente presenta una pendenza modesta, se non addirittura pianeggiante, ma è abbastanza stretto, sassoso e con una esposizione notevole, dato che attraversa la spalla del monte rivolta sul lago, su un prativo in forte pendenza; per cui prudenza e velocità moderata: vale la pena qualche fermata per fare foto. Dopo un tratto abbastanza lungo il sentiero entra nel bosco e qui si può stare più tranquilli; il sentiero, fattosi più largo, in quanto costituente i resti della strada militare della Linea Cadorna, prosegue senza difficoltà a tornanti fino ad un passaggio chiave piuttosto suggestivo: infatti la sommità della montagna, che abbiamo appena disceso, è separata dal resto del massiccio da una fascia rocciosa verticale, ben visibile per chi guarda dal basso. Per superare questo ostacolo i costruttori della Linea Cadorna scavarono una galleria di 110 mt di lunghezza, dritta ed in discesa, che si può superare anche senza ausilio di una pila. Dopo la galleria il sentiero diventa un po’ più tecnico, roccioso con una vegetazione generalmente bassa che consente una spettacolare vista verso Bellagio. Arrivati alle Baite di Nava un’alternativa possibile è salire alla chiesetta di San Martino, arroccata su uno sperone di roccia e poi scendere per la via crucis; la salita però prevede un portage abbastanza duro. Altrimenti si scende verso Griante e dopo un breve tratto in lungolago si rientra a Menaggio.
PS Se si vuole visualizzare un’animazione vedi qui:
https://ayvri.com/scene/7dj2p0x3ke/cjxgheqgk00013b65sjmb71pk
oppure visitare il sito www.ayvri.com ed eseguire ricerca con “Crocione di Tremezzo”